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venerdì 10 ottobre 2014

Viaggio alla scoperta di un popolo informale ed educato



Ormai è un anno che vivo e lavoro qui in Norvegia e finalmente incomincio a familiarizzare con una lingua che non sento poi così tanto lontana: tanti vocaboli e il loro suono spesso mi risultano familiari.  
Certo per affermare io una cosa del genere, forse vuol dire che in una scorsa vita sarò certamente passato per questi territori. Chi mi conosce bene sa quale difficoltà io abbia con le lingue straniere in generale fino a sentirle quasi avverse alla mia natura. Proprio per questo motivo ho deciso di condividere la mia esperienza e dimostrare che anche a 40 anni suonati si può modificare la propria vita anche radicalmente e ricominciare tutto da capo o quasi...
Quindi, partiamo subito senza indugi alla scoperta dei norvegesi e di alcuni aspetti della loro cultura e lingua. 
C'è da dire che il territorio norvegese è molto frammentato e questo rende difficili le comunicazioni (almeno fino all'avvento di internet) e la diffusione di usi e lingua comune. Per questo mi limiterò a raccontarvi della mia esperienza nel sud della Norvegia (Oslo, si legge ÙSCLO), della lingua più comunemente parlata qui (Bokmål - BUCMOL) e delle usanze che hanno qui.
Gli stranieri che vivono in Norvegia, si sono presto accorti che non c'è ragione di preoccuparsi troppo di apparire formali ed ipocritamente educati in questo Paese, perché i norvegesi non sono affatto cerimoniosi e non amano perdersi in inutili formalità. Essi appaiono estremamente educati soprattutto in determinate situazioni ma allo stesso tempo sono estremamente informali. Questo vuol dire che un gesto cortese, o il semplice mostrarsi educati viene naturalmente apprezzato. La buona educazione resta sempre e comunque un'ottima chiave di accesso.
Questa è la mia prima esperienza in fatto di blog e spero mi scuserete per qualche mancanza. Vorrei quindi subito incominciare dalla prima parola che ho imparato qui:

LA MAGICA PAROLA: TAKK!

I norvegesi sembrano più preoccupati del solito proprio quando si tratta di ringraziare. La parola takk  o declinazioni di essa, viene usata in molteplici situazioni: per salutare quando si arriva a un incontro o per un arrivederci oppure per concludere un pasto o naturalmente per ringraziare qualcuno. Essi si ringraziano molto a vicenda e talvolta io stesso mi sono trovato nell'imbarazzo di non capire bene se la conversazione fosse terminata o se ci fossero altri ringraziamenti da fare o ulteriori saluti...
Quindi come in tutto il resto del mondo si usa il grazie, takk, quando si riceve un servizio o un regalo o un complimento ecc. 
Di seguito scriverò alcune delle più diffuse maniere di ringraziare usate in Norvegia e spero presto di capire come inserire file audio per la pronuncia; per ora mi limiterò a scriverla tanto per rendere un'idea. Comunque potete sempre fare copia e incolla e sentire la pronuncia dal google traduttore... ;-)


Prego, vuol ballare con me? Grazie, preferisco di no...
Vær så god! Takk                            Siate cosí buono (da fare ció che vi chiedo)! Grazie
(leggi: VAR SO GU! Se letto lentamente. Se letto a velocità normale la frase risulta: VASCEGÓ!
Alla cassa del supermercato, dopo aver pagato, sentire commesso e cliente scambiarsi questo tipo di saluto risulterà molto frequente:
Takk for det!                         (Lett.: Grazie per questo)
Takk skal du ha!                   (Lett: tu riceverai dei ringraziamenti)
In entrambi i casi, le due frasi andranno tradotte in questo contesto con il nostro: grazie e arrivederci!

Una espressione molto educata ma non così formale risulta essere: Tusen takk! (Mille grazie). Alcuni affermano che questa formula sia particolarmente amata e usata dalle donne ma io la sento molto spesso anche tra gli uomini, sicché... Mentre un modo di ringraziare più formale e un po old fashion è Mange takk (Tante grazie). Taluni ritengono obsoleto il Hjertelig takk (Grazie di cuore) ma se vi va di ringraziare qualcuno davvero sentitamente, usatelo pure: sarà apprezzato! 
Una frase che può risultare utile se non indispensabile in tanti casi è: Takk for hjelpen (Grazie per l'aiuto). La chiave sta proprio in questo: in Norvegia, ringraziare e salutare sono simbiotici e spesso per gli stranieri risulta difficile cogliere la differenza se non dopo parecchio tempo vissuto qui.

Una risposta comune a Takk for hjelpen è Bare hyggelig (BARÌGGLI) che si traduce direttamente come: è stato solo un piacere (aiutarti), ma è equivalente a Nessun problema. Un po' più formale è la risposta Ingen årsak (INGHENÒRSHAK), che letteralmente significa, "non c'è motivo di...", (non c'è di che) presumibilmente una forma abbreviata per dire che non c'è nessun motivo di ringraziare in quanto l'aiuto prestato o la gentilezza fatta sono solo frutto di puro piacere e reale spirito di amicizia.

Quando a un grazie segue il motivo del ringraziamento, si uniscono le due parti della preposizione con la particella AT. Per esempio:
Takk for at...                                   Ti ringrazio per...
Takk for at dere ventet på meg.     Grazie per avermi aspettato.
Takk for maten.                                 Grazie per il cibo.
A proposito di cibo!  A tavola, quando vengono portati via i piatti o comunque il pasto è finito, l'ospite ringrazia il "padrone di casa" con un bel: Takk for maten! Quest'ultimo risponderà a sua volta con un: Vel bekomme! Spesso questa espressione è utilizzata anche per augurare buon appetito!

Anche nei commiati, la parola takk è presente. Per esempio alla fine di un periodo di tempo trascorso insieme, gli astanti si usano salutare con:
Takk for nå                          Grazie per ora.
Takk for i dag                      Grazie per oggi.
Per esempio alla fine di una giornata di prove in teatro, il regista usa salutare tutti gli artisti con un sonoro: takk for i dag! Ma succede anche al termine delle lezioni tra insegnante e allievi oppure tra amici alla fine di una lunga serata. Ovviamente non si userà dopo la visita medica o per salutare uno sconosciuto col quale si ha avuto una brevissima conversazione per strada o sul tram!!!
La risposta più comune a questo saluto è: (Takk) i like måte  (ILIGHEMÓDE) (grazie) altrettanto.

Si usa ringraziare tanto anche alla fine di una visita dicendo al padrone di casa:
Takk for meg.                              Grazie per (aver ricevuto) me (a cena...)
Takk for invitasjonern                Grazie per l'invito
Le risposte saranno:
Takk for besøket                                 Grazie per la visita
Takk for at du kom                             Grazie per essere venuto 
In realtà ci sono anche alcune espressioni usate per salutare che funzionano esattamente come in italiano seguendo la logica del "grazie, prego" come per esempio
Hyggelig å se deg                            (Felice di vederti)
Hyggelig å hilse på dag                  (Felice di conoscerti)
Takk for sist                                    (Grazie per l'ultima volta)
Takk for sist è un caso davvero curioso. Questo saluto si usa quando si rivede una persona con cui precedentemente per esempio, si è trascorsa una serata al cinema per esempio. Quindi in questo caso, non solo si saluta questa persona ma, presumendo che avremo già ringraziato la stessa al commiato, cogliamo questa occasione per ringraziarla nuovamente a conferma che il tempo trascorso insieme è stato piacevole! Come vedete i ringraziamenti non si lesinano in Norvegia! La risposta a questo saluto sarà: i like måde!
Prima di concludere questa prima tappa del viaggio attraverso la lingua norvegese,  vorrei porre l'attenzione sull'uso del takk sia per dire grazie che per rispondere prego. Questa differenza è maggiormente rimarcabile per i madrelingua inglesi in quanto essi usano il Yes, please per le risposte affermative e il No, thanks per quelle negative. In norvegese si risponde come in italiano sempre col si o no, grazie:

Hvem skulle ha kaffe?                            Chi ha ordinato il caffè?
Her, takk. / Jeg, takk.                              Qui, prego. / Io, grazie! 
Å takke (O TACCHE) ringraziare, è anche un verbo e di solito è il primo verbo che si usa quando si risponde a una lettera formale:
Vi takker for henvendelsen, og...                     Vi ringraziamo per la richiesta, e... 
Bene per oggi direi che è sufficiente. Ringrazio tutti coloro i quali mi leggeranno e che vorranno scrivermi per uno scambio di idee, opinioni, suggerimenti, ecc... Poiché riuscire a trovare un corso di norvegese in lingua Italiana in Norvegia è piuttosto difficile, senza la pretesa di insegnare la lingua o di offrire un corso in questo blog, io spero solo di risultare utile a chi voglia o ha bisogno di inoltrarsi nello studio di questa lingua molto affascinante!

Ora non mi resta solo che salutare: TAKK FOR I DAG!!!  
                                                                                                           Pietro



2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie! Ho tante cose da chiedere a chi ne sa di più ma posso raccontare quello che già so! ;-)

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